Validare un'idea secondo Brent Freeman

June 30, 2021

Ecco i 5 criteri da tenere sempre a mente quando si vuole validare un’idea di Startup

Perché ascoltare Brent Freeman? Perché è presidente e fondatore di Stealth Venture Labs, un team di super-esperti professionisti dell’e-commerce e del marketing, con esperienza decennale. Insomma, è uno che se ne sa.

Ti consigliamo anche di leggere quanto precede questo articolo:

Nonché il metodo di un altro esperto, quello di Jake Hurwitz.

I 5 criteri da tenere sempre a mente quando si valida un’idea di Startup

Immagina di mettere una mano in tasca per prendere il portafoglio e trovarci invece l’idea della vita. Quello che vorresti fare è renderla subito realtà, no? Bene, nel mondo digital delle Startup il tempo è una questione importantissima. La validazione deve fare due cose: 1) essere rapida, 2) accertare che il prodotto-azienda-servizio funzioni. O che non funzioni. Freeman ti dà 5 settimane per farlo. Hurwitz suggeriva 5 giorni. Cambia l’unità di misura, ma non lo scopo. Fare crash test e stress test serrati, approfonditi, per capire se un’idea è efficace e può passare alla fase go-to market. Ecco i 5 criteri:

  1. Passionate interest group: conoscere in profondità il target di riferimento della propria Startup così da poter confezionare un prodotto/servizio che sia perfetto per il gruppo di persone a cui ci si rivolge
  2. Large target market: più il segmento di mercato è ampio più sarà facile scalare il prodotto
  3. Disruptive value proposition: una value proposition rivoluzionaria e innovativa è fondamentale per far sì che la tua Startup possa fare breccia più velocemente
  4. Compelling market economics: prima di partire è fondamentale redigere un prospetto economico e un business plan di quello che stai per lanciare. Tieni sempre in considerazione il P&L (Product and Loss statement), ti permetterà di stimare futuri guadagni e perdite.
  5. Solving market pain: il tuo prodotto è un “Must Have” o un “Nice to have”? Non c’è una risposta giusta o sbagliata, ma quella che influenzerà diffusione e richiesta del tuo prodotto/servizio.

Attraverso questi criteri potrai andare a misurare il ProductMarket Fit: la possibilità che il tuo prodotto-servizio ha di poter soddisfare il bisogno di un dato mercato.

Marc Andreessen è un informatico. Quindi lavora con linguaggi precisi e comandi che o funzionano o non funzionano. In tal proposito dice: “Il product market fit significa essere in un buon mercato con un buon prodotto che lo può soddisfare”.

Esploriamo la metodologia di Freeman

Lo abbiamo detto e ridetto che noi mamazeni essendo stati il primo Startup Studio italiano ci sentiamo un po’ dei fratelli maggiori che vogliono aiutare gli altri diffondendo il nostro sapere. Ma non siamo gli unici. Freeman, ad esempio, vuole spiegarti per filo e per segno come arrivare al Product Market Fit.

Qui sotto trovi spiegati quali fattori sono da tenere in considerazione per il lancio di un prodotto.  

Passionate Audience
Utilizza piattaforme che si basano su algoritmi come ad esempio i social network (in particolare Instagram e Facebook) per capire se il pubblico a cui ti vuoi rivolgere esiste davvero, come si esprime e quali sono le sue dinamiche interne.

Cerca sempre di selezionare il più possibile il tuo target di riferimento e identifica dei sotto-segmenti, ovvero le diverse declinazioni che presenta. Otterrai uno spettro più preciso.

Scale Potential

Identifica un Total Addressable Market (TAM). Cioè la totalità del mercato a cui ti vuoi riferire. Sappi che il funnel di vendita andrà a restringersi sempre più perché non tutto il tuo target comprerà o utilizzerà il tuo prodotto/servizio. Grazie a questo funnel potrai identificare il tuo “Core Target”.

Unique Product

Puoi prendere un prodotto-servizio già esistente e migliorarlo, oppure puoi pensarlo da zero creando qualcosa di inedito. Freeman ci rivela un importante segreto: una delle chiavi per il successo di un prodotto è data dalla sua supply chain, ovvero dalla propria filiera.

Compelling Economics
Occorre conoscere perfettamente il Profit & Loss del tuo prodotto. Così da poter capire quando:

1) le perdite iniziano a non essere più sostenibili;

2) stai iniziando a guadagnare (break even point, etc.)

Determina il tuo margine netto e calcola sconti, promozioni e altre strategie economiche o di vendita che possono rendere più appetibile il tuo prodotto/servizio.

Solve a Market Pain
In questo passaggio la scelta spetta a te. Il prodotto della tua Startup che cosa risolve?

  1. Comodità
  2. Risparmio di tempo
  3. Risparmio di denaro

Ora che conosci la metodologia di Brent Freeman puoi provare a utilizzarla anche tu. O è meglio quella di Hurwitz? Ti suggeriamo di provarle entrambe e decidere quale funziona meglio per il tuo Startup Studio. In ogni caso è necessario conoscere alla perfezione sia il proprio prodotto sia il proprio target. Analizza. Dai una risposta a tutte le domande scomode perché sono proprio quelle che ti eviteranno problemi futuri.

Buono è il samurai che conosce il Metodo per capire la bontà della sua idea. Migliore, semplicemente migliore, è quello che di Metodi ne conosce più di uno da LA BUSHIDŌ SECONDO MAMAZEN

Sapendo come si valida un’idea, potresti aver bisogno di altri consigli per il tuo Startup Studio. Sentiamo la domanda che ti sta ronzando in testa… come reclutare Co-founder?

Il prossimo articolo?

Torneremo presto a parlare di metodi di validazione! Nel prossimo articolo però, parleremo di un aspetto molto importante per portare una startup al successo: come reclutare Co-founder.

Il nostro Dojo ha bisogno di nuovi Sensei: mentor illuminati capaci di guidare i nostri founder/samurai nel loro percorso di crescita economica e perché no, anche spirituale. Sensei, nella lingua giapponese, significa “nato prima” e viene identificato in una persona ricca di esperienza e competenze che abbia voglia di trasmetterle agli altri per farli crescere.

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